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Archivio Storico

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L’Archivio storico della Fondazione Marco Besso include sia il fondo personale di Marco Besso che quello istituzionale e conserva, per donazione, fondi di persone la cui vita e attività sono state nel tempo legate a quella della Fondazione stessa.

In seguito al riordino scientifico generale si è generato nel 2010 un titolario composto di quattordici titoli che ha consentito di organizzare l’intero patrimonio archivistico come segue: il Titolo I “Marco Besso” è stato dedicato interamente al fondatore pertanto è un titolo chiuso.

Esso raggruppa la documentazione personale di Marco Besso

prima e dopo la nascita della Fondazione.

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Si divide in 4 parti:

1) Epistolario di Marco Besso, ordinato, inventariato ad opera di Gaetana Scano e notificato dalla Sovrintendenza archivistica del Lazio come archivio di notevole interesse storico.

2) Epistolario di lettere ordinato per corrispondente in ordine alfabetico.

3) Epistolario di lettere spedite tra loro da vari membri della famiglia prima della morte di Marco Besso.

4) Carte sciolte.


I Titoli dal II all’ XIII raggruppano invece la documentazione istituzionale,

mentre il Tit. XIV include gli “Archivi annessi”.


Tit. II “Costituzione e storia della Fondazione”.
Tit. III “Consiglio direttivo”.
Tit. IV “Corrispondenza”.
Tit. V “Amministrazione”.
Tit. VI “Scuola Pratica per Elettricisti”.
Tit. VII “Palazzo e tombe Besso”.
Tit. VIII “Biblioteca”.
Tit. IX “Attività editoriale”.
Tit. X “Eventi culturali”.
Tit. XI “Contribuzioni”.
Tit. XII “Fondazione Ernesta Besso”.
Tit. XIII “Fondi speciali”.
Tit. XIV “ Archivi annessi”.

Il Titolo XIV “Archivi annessi” comprende la documentazione di un fondo familiare (Maurogonato 1463-1786), di diversi fondi personali prodotti nella maggior parte dai membri della famiglia Besso e Lumbroso.

La loro conservazione deriva da atti di donazione.

 

Fondo Maurogonato

Il Fondo Maurogonato consta di n. 45 documenti in un arco di tempo di tre secoli, tra il 1463 e il 1786, dei quali 35 pergamenacei e 10 cartacei, ordinati, numerati in progressivo ordine cronologico e regestati da Gaetana Scano. Di essi due sono in lingua ebraica. Questa famiglia veneziana i cui più noti esponenti furono medici chirurghi, addottorati nell’ateneo padovano, operanti al servizio della Serenissima, soprattutto presso il presidio nelle isole del Levante, per i suoi meriti ebbe privilegi eccezionali.

Tale Fondo è conservato nell’Archivio storico della Fondazione Marco Besso in quanto è legato alla figura dell’insigne patriota ed economista veneziano Isacco Pesaro Maurogonato nato il 26 novembre 1817, dal cui matrimonio, nel 1850, con Betty Ascoli, nasce, nel 1854, Ernesta, moglie di Marco Besso.

 

Fondo Ernesta Besso Pesaro Maurogonato

Ernesta Pesaro Maurogonato nasce nel 1854 da Isacco Pesaro Maurogonato e Betty Ascoli e muore nel 1914 nella sua dimora romana. Nel 1874 sposa Marco Besso dal cui matrimonio nascono Lia e Salvatore.

Il Fondo raccoglie la corrispondenza inviata dal figlio Salvatore durante i suoi viaggi, la corrispondenza ricevuta da parenti, amici e conoscenti in seguito alla morte prematura del figlio, necrologi e il materiale preparatorio al volume Siam e Cina edito dopo la morte di Salvatore.

La documentazione è priva di ordinamento.

 

Fondo Lia (Natalia) Lumbroso Besso

Lia (Natalia) Besso, primogenita di Marco Besso, nasce nel 1875 e muore nel 1947. A ventidue anni, nel 1897 sposa Alberto Emanuele Lumbroso dal cui matrimonio nacquero Maria Letizia (1898),

Ortensia (1901), e Giacomo (1912-1987).

Si dedicò allo sviluppo dell’attività della Fondazione Ernesta Besso, creata da Marco nel 1914 in memoria della moglie defunta, che si propone di essere un punto di incontro culturale per le insegnanti.

Il Fondo raccoglie sia la corrispondenza privata sia quella legata all’attività della Fondazione Ernesta negli anni in cui Lia Besso ne è Presidente.

La documentazione è priva di ordinamento.

 

Fondo Salvatore Besso

Salvatore Besso, secondogenito di Marco Besso, nasce nel 1884 e muore nel 1912. Fu scrittore e corrispondente all’estero per le due riviste romane: la «Rivista di Roma» e «La Tribuna».

Il Fondo, ordinato e consultabile con inventario cartaceo e informatizzato, a cura di Romina De Vizio, raccoglie i documenti personali, la corrispondenza ricevuta da genitori, parenti, amici e colleghi, appunti manoscritti,

materiale per le pubblicazioni e di viaggio.

Per la consultazione si tenga presente che la numerazione dei fascicoli è progressiva e non chiusa

all'interno di ogni serie.

Consulta l'inventario on-line >>

 

Fondo Giacomo Lumbroso

Giacomo Lumbroso, nato a Bardo di Tunisi nel 1844 e morto a Santa Margherita Ligure nel 1925, fu esperto di antichità ellenistica, papirologia ed epigrafia. Tuttavia la sua erudizione e varietà culturale lo spinsero ad occuparsi anche di materie che esulavano dalle sue specifiche competenze: diritto romano, storia antica e moderna, storia delle religioni e folklore. Alla sola età di vent’anni diventa il “prediletto”[1] dello storico ed epigrafista Theodor Mommsen, ma anche stretto amico dell’antropologo Giuseppe Pitrè e dell’egittologo Evaristo Breccia.

Il Fondo raccoglie la corrispondenza ricevuta da Giacomo Lumbroso ordinata in ordine cronologico per corrispondente e condizionata in apposite amache da Matizia Maroni Lumbroso e Giovanna Scotto e il suo materiale di studio.

Tale Fondo è conservato nell’Archivio storico della Fondazione Marco Besso in quanto è legato alla figura di Alberto Lumbroso, suo figlio, marito della primogenita di Marco Besso, Lia.

 

Fondo Alberto Lumbroso

Alberto Lumbroso, nasce nel 1872 da Giacomo Lumbroso e Maria Esmeralda Todros, nel 1897 sposa Lia Besso, muore nel 1942. Fu storico, pubblicista e direttore di due riviste da lui fondate: «La Revue napoléonienne» e la «Rivista di Roma».

Il Fondo è conservato nell’Archivio Storico  della Fondazione Marco Besso

per espressa volontà della famiglia Lumbroso.

La Serie Corrispondenza consta di circa 10.000 documenti raccolti dalla figlia di Alberto Lumbroso, Matizia (Maria Letizia), in fascicoli personali ordinati alfabeticamente per corrispondente o mittente; sono infatti conservati in questa Serie anche documenti autografi di personaggi noti e meno noti provenienti da una probabile Collezione di autografi, molto in voga all’epoca, e documenti relativi ai tre filoni di interesse storico cui Lumbroso dedicò la maggior parte dei suoi saggi: Napoleone I e i Napoleonidi, Il Risorgimento Italiano, la I Guerra Mondiale.

La documentazione afferente alla Serie è stata oggetto di una nuova schedatura informatizzata a cura di Stefania Glori ed è quindi consultabile on line.

Questo nuovo indice rispetta quasi integralmente l’ordine che, delle carte paterne, diede Matizia Maroni Lumbroso, mentre le schede sono più analitiche, storicamente delineate e corredate da note archivistiche e di contenuto.

Consulta la Serie Corrispondenza on-line >>

 

 

Fondo Maria Laetitia (Matizia) Maroni Lumbroso

Maria Laetitia (Matizia) Lumbroso, nata nel 1898 e morta nel 1977, è la primogenita di Lia Besso e Alberto Lumbroso. Della Fondazione Ernesta Besso fu Presidente per trent’anni. Attenta studiosa romanista esplorò le piccole cose che fanno parte della vita quotidiana e dell’arredo urbano pubblicando vari libri sull’argomento tra cui: Roma calpestata (1976), Roma al microscopio (1968), L’età del Cavallo (1977), arricchiti dai preziosi disegni di Orseolo Torossi. Da segnalare anche: Le confraternite romane nelle loro chiese del 1963 curato con Antonio Martini preceduto da : A Roma cercando santi del 1958.

Il contatto con la scuola e con i fermenti innovativi nella didattica spingono Matizia a curare la «pubblicazione di ricerche di bambini su argomenti»[2] come «cantilene, filastrocche e conte, proverbi, giochi, ricette di cucina»[3] : Conte, cantilene e filastrocche descritte e illustrate dai bambini (1965), L’importanza della sala nei piatti regionali descritti e illustrati dai bambini (1966), Giochi descritti e illustrati dai bambini nelle varie regioni d’Italia (1967), El mac del moc, i rimedi della nonna descritti dai bambini delle varie regioni d’Italia (1968), Proverbi e modi di dire trascritti ed illustrati dai bambini italiani e stranieri (1970), e Viù… ‘Na òlta – folklore della Val Camonica (1978), pubblicato postumo.

Il Fondo raccoglie la corrispondenza, non ancora inventariata ma ordinata e condizionata in ordine cronologico per corrispondente in apposite amache nonché materiale e appunti di lavoro.

[1] Matizia Maroni Lumbroso (a cura di), Lettere di Giacomo Lumbroso a Mommsen, Pitrè, Breccia (1869-1925), Firenze, Leo S. Olschki Editore, 1973, p. 7.

[2] Omaggio a Matizia, Roma, Fondazione Marco Besso, 1988, p. 6 (Quaderni delle Fondazioni Marco ed Ernesta Besso, 2).

[3] Ibid.

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