Gli ambienti di Palazzo Besso
Biblioteca Marco Besso
La Biblioteca è il vero cuore della casa; vi convergono tutti gli ambienti principali. Marco Besso scrisse: “possedere una biblioteca vera e propria, mia, in casa mia, ecco il sogno di tutta la mia vita…..”. Gli arredi lignei, eseguiti nel 1907 da Fernando Loreti, ebanista e intagliatore della Casa Reale Savoia, insieme al soffitto a cassettoni a disegni ottagonali e alla pavimentazione, anch’essi lignei, creano un ambiente di grande suggestione sia per l’atmosfera determinata dall’unicità e dal pregio del materiale utilizzato, il legno del pino cembro, che per le soluzioni progettuali adottate nella concezione della sala: l’alternanza delle scaffalature che sfruttano tutta l’altezza dell’ambiente, con le finestre, il ballatoio con balaustra in metallo in stile liberty, la scala di collegamento tra i due livelli ricavata nello spessore della muratura, le griglie di aerazione a pavimento in ottone traforato ed infine il mobilio, coordinato all’arredo fisso, dal grande tavolo centrale, alle nicchie sottofinestra, fino ai tavolini sul ballatoio.
In un’edicola sono esposti i libri scritti e curati da Marco Besso nelle loro prime e pregiate edizioni, tra cui il Philobilblon del 1914, nella cui introduzione, Marco Besso anticipa il progetto di lasciare la sua biblioteca, il suo bene privato, a beneficio delle future generazioni ... sperando nella mitezza dei tempi...
La Sala della Biblioteca ospita la sua ricchissima collezione libraria a partire dall’incunabolo più antico di Diogene Laerzio del 1475. Una gran parte della collezione è dedicata alle opere di Dante Alighieri la cui immagine domina nella Sala ovunque: nella riproduzione miniata in bronzo e alabastro del monumento a lui dedicato a Trento, opera di Cesare Zocchi, nelle effigi in oro sugli schienali delle imponenti poltrone in legno e pelle, nel busto in marmo ed infine, nelle copie dell’ampolla contenente l’olio e della lampada votiva della tomba di Dante a Ravenna.
L’ampolla, opera di Giovanni Mayer, un vero capolavoro, è sorretta da figure femminili, allegorie delle città di Trieste, Gorizia, Trento e delle regioni dell’Istria e della Dalmazia. Sono presenti inoltre molte testimonianze che documentano la vita di Marco Besso, tra cui la foto della sua visita al cantiere del nuovo Palazzo delle Assicurazioni Generali a piazza Venezia del 1903 e quella della serata musicale dantesca, svoltasi proprio nell’attuale Sala Conferenze, nel 1912 per la pubblicazione del suo libro La Fortuna di Dante fuori d’Italia. Da notare infine, la giusta e funzionale scelta della localizzazione della Sala della Biblioteca: il luogo non è raggiunto da luce diretta per una migliore conservazione dei libri e ha, allo stesso tempo, una giusta aerazione grazie al ballatoio e al riscaldamento a pavimento, vera innovazione tecnologica